Da oggi inauguro una nuova “finestra” sui materiali: come architetto sono diverse le applicazioni che faccio dei vari matriali che l’indutria mi offre nelle mie realizzazioni (sia per le finiture di interni che di esterni) e mi piacerebbe condividere con Voi la mia esperienza.
Parto dal mosaico, un materiale “magico” che puo’ creare molte suggestioni…
Qualche breve cenno storico:
“Il mosaico nasce prima di tutto con intenti pratici più che estetici: argilla smaltata o ciottoli venivano
impiegati per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta già nell’antichita’.
Risalgono al 3000 a.C. le prime decorazioni impiegate dai Sumeri per proteggere la muratura in mattoni crudi.
A partire dal IV secolo a.C., vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie,
che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all’introduzione di tessere tagliate.
Le prime testimonianze di mosaico a tessere a Roma si datano attorno alla fine del III secolo a.C., per impermeabilizzare il pavimento di terra battuta.
Successivamente, con l’espansione in Grecia e in Egitto, si svilupperà un interesse per la ricerca estetica e la raffinatezza delle composizioni.
Nel periodo imperiale avanzato il mosaico conobbe le sue espressioni più fulgide come dimostratoci dai ritrovamenti archeologici sia in occidente che in oriente.I temi di questi mosaici sono legati alla mitologia classica o a scene di vita quotidiana.
Di periodo tardo imperiale sono anche i mosaici dell’area alto-adriatica: Altino e Aquileia.
Quelli della basilica di Aquileia sono antichi esempi del mosaico con temi cristiani.
La tradizione del mosaico continua con nuovi stilemi nel periodo bizantino.
Tra le più alte espressioni, si ricordano le chiese di Ravenna, in particolare la basilica di
San Vitale e quella di Santa Sofia a Costantinopoli.
Nel Rinascimento il mosaico non è più mezzo creativo autonomo ma diventa virtuosismo: l’unico interesse è per l’apparente eternità del materiale musivo per rendere immortale l’opera pittorica.
In epoca manierista e barocca diventa definitivamente subordinato all’architettura e alla pittura: nel primo caso è utilizzato come rivestimento pavimentale, con preferenze per l’opus sectile e la palladiana; nel secondo caso viene preferito solo per la sua maggiore durata nel tempo e resistenza alle intemperie, per cui si trova soprattutto sulle facciate dei palazzi.
Il Novecento è il secolo che segna la rinascita del mosaico, in seguito alle esperienze di Impressionismo e Divisionismo, con cui ha in comune il frazionamento del colore, con l’avvicinamento a Espressionismo e Astrattismo per la
semplificazione della forma e alla netta scansione cromatica, ma soprattutto grazie alla nascita del Liberty e dell’Art Déco, che lo solleveranno dal ruolo di arte secondaria.
In particolare, si ricordano Antoni Gaudì e Gustav Klimt per l’uso innovativo di questa tecnica ormai millenaria.”Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Pur avendo nobili e antiche origini quindi, il mosaico è tuttora un materiale molto utlizzato e la presenza di varie aziende sul mercato ha portato ad una ragguardevole riduzione del suo prezzo. E’chiaro che nella sua applicazione odierna ( e nell’uso che se ne fa’ nelle ristrutturazioni di appartamenti privati e nel collettivo) è per lo piu’ considerato pregiato materiale per rivestimenti di grande effetto. Dai “fondi” uniti, alle miscele (di colori e materiali diversi – per lo piu’ sono tessere di vetro o in pietra su supporto in rete) dà grandi possibilità compositive.
In questa sala ristorante da me realizzata, ad esempio, la creazione di un tappeto variopinto in mosaico ha volutamente fatto da “collante” coi vari ambienti in stretta “comunicazione” con i lucernari nei controsoffitti (anch’essi realizzati su disegno).
E’ stato come “dipingere” un grande quadro, un grande divertimento!